Indice
Introduzione
Nella ricerca della felicità, spesso cadiamo in una trappola subdola. Pensiamo di raggiungere la felicità solo quando raggiungeremo determinati obiettivi o condizioni nella nostra vita. Questo approccio è sbagliato, controproducente e con tutta probabilità non fa altro che allontanarci dalla felicità e dai nostri obiettivi. La vera felicità non può essere raggiunta attraverso il perseguimento frenetico di obiettivi materiali o esterni, ma piuttosto attraverso un cambiamento interno nella nostra prospettiva. Ti lascio quattro nozioni che ho imparato leggendo il libro La Trappola della Felicità e che applico ogni giorno della mia vita.
- L’illusione del raggiungimento: Molte volte pensiamo che raggiungere un determinato obiettivo, come un lavoro di successo o una relazione amorosa, ci renderà automaticamente felici. Tuttavia, una volta raggiunto l’obiettivo desiderato, la nostra felicità sarà solo temporanea. L’illusione del raggiungimento ci spinge a cercare continuamente qualcos’altro per mantenere la nostra felicità, senza mai apprezzare appieno ciò che abbiamo già.
- La negatività dell’insoddisfazione costante: La società moderna ci spinge costantemente a desiderare di più. Siamo bombardati da pubblicità che ci dicono che il nostro aspetto, la nostra posizione sociale o le nostre proprietà materiali non sono mai abbastanza. Questa costante insoddisfazione ci impedisce di apprezzare i momenti presenti e ci fa sentire inadeguati. Dovremmo invece riflettere sulle nostre aspettative e a trovare il modo di coltivare una gratitudine per ciò che abbiamo, rompendo il ciclo dell’insoddisfazione per trovare la vera felicità. Un ottimista vede opportunità in ogni pericolo, un pessimista vede pericolo in ogni opportunità.
- Vivere nel momento presente: Può sembrare banale e scontato ma questa è la vera chiave di svolta. Spesso siamo intrappolati nei rimpianti del passato o nell’ansia per il futuro, trascurando di godere appieno del presente. Dobbiamo invece essere in grado coltivare la consapevolezza del momento presente, abbracciare le piccole gioie quotidiane ed essere grati per ciò che abbiamo in questo momento. Solo allora possiamo sperare di trovare una felicità duratura e autentica.
- Il potere delle relazioni significative: Una delle nozioni fondamentali del libro è l’importanza delle relazioni umane significative nella nostra ricerca di felicità. Le connessioni autentiche con gli altri ci nutrono emotivamente e ci danno un senso di appartenenza e scopo. Dovremmo investire tempo ed energia nella costruzione e nel mantenimento di relazioni profonde, piuttosto che nella ricerca di gratificazioni superficiali.
La Felicità di godersi il viaggio prima di godersi la meta

È fondamentale comprendere che la felicità non è solo il risultato finale di un percorso, ma piuttosto un compagno costante lungo il cammino. Troppo spesso ci concentriamo esclusivamente sull’obiettivo finale, pensando che solo allora saremo felici. Tuttavia, questa mentalità ci priva della gioia e della gratificazione che potremmo sperimentare lungo il percorso. Ricorda che un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo. È importante trovare la felicità nel processo stesso, nella sfida e nella crescita personale che ogni passo ci offre. Essere felici durante il percorso non solo rende il viaggio più piacevole, ma ci dà la forza e la motivazione per perseverare e raggiungere il successo desiderato. La felicità nel presente ci nutre e ci dà la stabilità emotiva necessaria per affrontare le sfide e mantenere una prospettiva positiva. Non dobbiamo aspettare il traguardo per essere felici, ma piuttosto abbracciare la felicità lungo tutto il percorso, rendendo ogni tappa un’esperienza di gioia e realizzazione.
L’importanza del Perché
Il concetto del proprio “perché” è di fondamentale importanza quando si tratta di trovare la vera felicità e il senso della propria vita. Comprendere il motivo profondo dietro le nostre azioni e le nostre scelte ci dà una direzione e uno scopo significativo. Quando siamo consapevoli del nostro “perché”, siamo in grado di allineare le nostre azioni con i nostri valori più autentici e di perseguire ciò che è veramente significativo per noi. Il proprio “perché” ci ispira a superare gli ostacoli, a rimanere motivati e a mantenere una prospettiva a lungo termine. Inoltre, il perseguimento del proprio “perché” ci offre una gratificazione intrinseca che va al di là di qualsiasi gratificazione esterna. Quando viviamo in sintonia con il nostro “perché”, scopriamo una felicità profonda e duratura che deriva dalla consapevolezza di vivere una vita autentica e significativa.
“Chi ha un perché per cui vivere, può sopportare qualsiasi come” citando una frase del libro.
Ma è così importante essere sempre felici?
Dobbiamo riconoscere che avere brutti periodi è una parte normale dell’esperienza umana. Nella ricerca della felicità e della realizzazione personale, è inevitabile che ci saranno momenti di difficoltà, tristezza o sconforto. Questi periodi non significano che siamo falliti o che abbiamo perso il nostro percorso, ma sono opportunità per la crescita e la riflessione.
Attraverso le sfide e i momenti difficili, impariamo a conoscerci meglio, a sviluppare la resilienza e ad apprezzare i momenti di gioia ancora di più. È importante concederci il permesso di sperimentare e accettare le emozioni negative, sapendo che fanno parte del viaggio umano. Non dobbiamo giudicarci duramente per i nostri brutti periodi, ma piuttosto accoglierli come occasioni per imparare, guarire e crescere.
Piccoli consigli per gestire i brutti periodi
Se iniziamo a vivere sapendo che non dobbiamo né possiamo allontanare o scappare dai brutti periodi ma possiamo gestirli e utilizzarli come mezzo di crescita, siamo a buon punto. Ora ti lascio qualche piccolo consiglio tratto dal libro che può esserti utile:
- Dai un nome ai pensieri brutti: se il tuo partner ti ha lasciato e questa condizione ti genera stress e ansia, dalle un nome. Potrebbe essere “pesce“. Ora, quando penserai a lui o lei dirai “Ah sì, sto pensando al pesce“. Dillo a voce alta, sono sicuro che ti scapperà un sorriso.
- Riconosci il valore di un pensiero: non importa se è bello o brutto, importa solo se è utile o meno alla tua vita. Se non è utile, passa oltre, cambia pensiero.
- Conosci le emozioni: questo consiglio è importante per chi ha problemi a gestire le emozioni forti. Le emozioni non influiscono sulle tue azioni. Puoi arrabbiarti, ma arrabbiarti davvero, eppure mantenere un tono calmo. Sei tu l’artefice delle tue azioni e sei tu che controlli le tue azioni, non il contrario.
Conclusioni
La trappola della felicità ci spinge a rivalutare il nostro approccio alla felicità stessa. Invece di cercarla all’esterno di noi stessi, dobbiamo cercarla dentro di noi, nel modo in cui percepiamo il mondo e nelle nostre relazioni con gli altri. La felicità autentica non è legata a obiettivi materiali o condizioni esterne, ma deriva da una profonda comprensione di noi stessi e dalla capacità di vivere pienamente il momento presente. Liberati dalla trappola della felicità e scopri un benessere più autentico e duraturo.
Se vuoi iniziare a vivere godendoti il viaggio prima di goderti la meta, ti consiglio di leggere il libro La Trappola della Felicità da cui ho tratto ispirazione per la stesura dell’articolo e il quale titolo è tanto esaustivo che non potevo sceglierne uno diverso per questo testo.
A preso e… buona lettura!